đ Intelligenza artificiale e didattica della filosofia
Una delle possibilitĂ piĂš interessanti offerte dallâIntelligenza Artificiale nel campo della didattica della filosofia consiste nella simulazione di dialoghi con e tra pensatori del passato. Ă possibile chiedere allâIA di rispondere nel ruolo di un filosofo specifico â ad esempio Socrate, Kant o Nietzsche â oppure di sviluppare una discussione ipotetica tra due posizioni teoriche divergenti. In questo modo si crea un ambiente discorsivo che non si limita a riprodurre delle opinioni, ma costruisce una rete di relazioni argomentative, fondate sui presupposti propri di ciascun autore o corrente.
Lâinterazione che ne deriva non è un semplice esercizio mnemonico o imitativo: lo studente è stimolato a riconoscere la coerenza interna di una posizione, a identificarne i fondamenti impliciti, a coglierne i limiti e le conseguenze.
Durante una lezione, lâinsegnante può aprire unâinterazione in tempo reale con una IA (ChatGPT, Deepseek o altra) (su LIM o proiettore), chiedendole di impersonare un filosofo â per esempio, Cartesio â e sottoporlo alle domande degli studenti. Lâeffetto è spesso sorprendente: il filosofo virtuale risponde secondo i propri presupposti, argomenta in prima persona, e può perfino reagire con ironia o fermezza se provocato. Gli studenti possono cosĂŹ confrontarsi direttamente con una posizione teorica, senza che questa venga solo mediata dallâinsegnante.
UnâattivitĂ possibile consiste nel mettere due autori in dialogo tra loro: lâinsegnante, o uno studente, modera la discussione tra due istanze di IA che impersonano ad esempio Spinoza e Pascal, oppure Epicuro e Marco Aurelio. Si può chiedere loro di discutere su un tema condiviso, come la felicitĂ o la morte. I presenti intervengono per porre domande, segnalare incoerenze, proporre obiezioni. Questo teatro dialogico trasforma la lezione in un esercizio vivo di argomentazione.
Lâinsegnante può proporre compiti a casa sotto forma di dialogo socratico personalizzato. Ad esempio, si può assegnare allo studente il compito di conversare con unâIA nei panni di un filosofo studiato, ponendo domande sulla sua dottrina o esponendo un disaccordo motivato. Lo studente deve poi trascrivere e commentare il dialogo, spiegando quali passaggi ha trovato piĂš convincenti, quali piĂš problematici, e come si posiziona rispetto a quanto emerso.
Questo esercizio aiuta a sviluppare la capacitĂ di porre domande pertinenti, di formulare obiezioni, di interpretare un pensiero dallâinterno. Il dialogo diventa una forma di scrittura filosofica creativa, ma disciplinata, in cui lo studente si esercita a âpensare conâ e âpensare controâ.
Un altro uso possibile è la preparazione autonoma a una lezione, a unâinterrogazione o a una discussione. Lo studente può usare lâIA per esplorare in anticipo un tema o un autore, chiedendo spiegazioni su punti oscuri, sollecitando esempi, oppure simulando unâinterrogazione orale. Questo approccio consente di colmare lacune, esercitarsi nella riformulazione dei concetti e verificare la propria comprensione.
Anche la fase successiva allo studio può essere arricchita: ad esempio, dopo aver letto un testo di Schopenhauer, lo studente può avviare un dialogo con lâIA per testare la propria capacitĂ di discuterne criticamente, senza ripetere meccanicamente ciò che ha appreso. In questo senso lâIA diventa un allenatore cognitivo, che offre feedback immediato e adatta il proprio linguaggio al livello dellâinterlocutore.
Nellâambito di unâattivitĂ di laboratorio, gli studenti possono proporre una situazione problematica â ad esempio una questione etica o un paradosso â e chiedere allâIA di mettere in scena due o piĂš voci con posizioni diverse. Oppure possono scrivere in prima persona il proprio pensiero e sollecitare lâIA a reagire, come un interlocutore critico.
đĄ Un esempio di simulazione è đ questo dialogo con Spinoza sullâetica del non umano
Ă consigliata la lettura del đ libro di Marco Trainito Filosofare con ChatGPT.