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A Trappeto Dolci si rende presto conto che il cambiamento sociale richiede la creazione di nuovi rapporti. In Esperienze e riflessioni così ricorda l’avvio della sua azione politico-educativa:
Ero andato a Trappeto da solo, ubbidendo alle mie convinzioni. E non mi ero trovato in una situazione in cui qualcuno non ce la faceva, e poteva farcela dandogli una mano: mi ero trovato in una massa di gente che stava male, in una situazione da cui in genere la gente non sapeva uscire. Era indispensabile allargare i rapporti individuali, era necessario che si formassero tra questi uomini o nuclei familiari, per lo più isolati, gruppi di ricerca e di iniziativa con la sempre più intensa volontà di valorizzare valorizzandosi; e che si allargassero e approfondissero i gruppi esistenti già tendenti a svilupparsi democraticamente.1
Dolci tiene riunioni nelle case più povere. Ci si siede in cerchio per discutere della situazione. Come si può cambiare? Non c’è un esperto che abbia la risposta; va cercata insieme. Ed è fondamentale che tutti abbiano lo stesso diritto di parola, anche se nessuno viene forzato a esprimersi. Il setting circolare facilita questo scambio. Dolci pone le domande e favorisce lo scambio comunicativo; la risposta o le risposte nasceranno dal confronto comune. Per questo la maieutica di Dolci è reciproca. Non c’è un maieuta che aiuti a venir fuori una verità latente. Ognuno è, piuttosto, maieuta dell’altro; in un certo senso il gruppo è più della somma delle parti.
I temi non sono solo quelli legati all’urgenza della situazione. Il cambiamento sociale ed economico non è possibile senza un più profondo cambiamento culturale; per questo Dolci propone tematiche esistenziali o senz’altro filosofiche. Tra i temi dei primi seminari troviamo: Come deve essere un uomo? Cosa è vivere? Deve essere battezzato, un bambino? Fino a che punto il progresso è veramente progresso?
Dolci individuava sei aspetti della MR:
a) Valore di documentazione
“Come si può lavorare bene con persone che non si conoscono, con reazioni a noi non prevedibili?”2.I seminari consentono a Dolci di entrare in una visione del mondo spesso lontanissima dalla sua.
b) Sviluppo dell’interesse, del pensiero, dell’attitudine
Attraversi il confronto i punti di vista diventano più ampi, più ricchi, meglio argomentati.
c) Valore di comunione
La ricerca comune supera gradualmente l’atomismo sociale; nasce un senso di unità non solo interno, ma anche con la più ampia umanità, nella misura in cui si discutono temi comuni.
d) “Chi cerca, trova”
Dolci porta l’esempio di una discussione sull’uomo sulla luna, una cosa strabiliante che in quel contesto poteva essere messa in dubbio (e sappiamo che accade anche nella nostra società ipertecnologica e iperconnessa). Anche la discussione su un tema così tecnico conduce comunque a conclusioni importanti, come il valore della ricerca scientifica come pura conoscenza del mondo. Nessuna ricerca, nessuna domanda è inutile; e confrontarsi conduce sempre da qualche parte.
e) Semplicità, possibilità espressiva
Confrontandosi con altri, dovendo esprimere il proprio pensiero, si affina il linguaggio e si acquista maggiore efficacia espressiva. Poiché non si tratta di prevalere sull’altro, ma di cercare insieme, questo affinamento linguistico procede più nella direzione della semplicità e chiarezza che in quella dell’artificio retorico.
f) Nasce il bisogno di una pratica coerente
I seminari di MR costringono a riconsiderare i propri punti di vista e a vedere le cose in modo più complesso. Spesso da questa nuova visione, conquistata collettivamente, scaturisce la necessità dell’impegno. Le parole dette esigono dei fatti, una qualche forma di impegno, sia individuale che sociale.